Nonchè tris-nonna dei Carotini, mia Bis-Nonna Ida vanta la bellezza di 105 anni. Sti cazzi, 105 anni. Quando mio nonno mi ha chiamato per dirmi che voleva organizzare un pranzo nella casa di riposo dove si trova lei ora, quasi non ci credevo. Sapevo che aveva passato i 100, avevamo fatto un’altra festa in quella occasione, ma di preciso non ricordavo quanti ne aveva.

Fatica a camminare, ci sente davvero poco, ma la ammiro. Per la determinazione e per l’orgoglio che ha sempre avuto, da quando io ne ho ricordo.candeline

I Carotini non ci sono, avevano un “importantissimo e immancabile” pic-nic in una fattoria qui vicino e quindi il cambio non è stato possibile. Mi è dispiaciuto tanto che non potessero venire. Era un’occasione importante e forse unica. Ma amen, ci sono cose che non si possono cambiare.

Quando sono arrivato, mia nonna Luciana (figlia della nonna Ida, mamma di mia mamma) mi ha raccontato un po’ come stava la bis-nonna, e una cosa mi ha colpito in particolare. La Nonna Ida continuava a scambiarmi per Lele, mio cugino di secondo grado, col quale lei ha condiviso la stanza per anni. Ovviamente io non ci davo tanto peso. ma mia nonna mi ha raccontato cosa era successo.

Mia nonna ha un fratello (mio zio, penso di secondo grado), col quale i rapporti sono tutt’altro che buoni. Hanno litigato anni fa e da allora non hanno mai risolto la situazione. Ma sono le uniche due persone di riferimento che mia nonna Ida ha come riferimento. I suoi due figli. Curioso come, dopo una certa età, il tempo sembra tornare indietro e le situazioni si ribaltano. Sono i genitori ad avere bisogno dei figli mentre prima era l’esatto contrario.

Per farla breve, la storia è andata così: Lele era andato a trovare mia nonna Ida qualche giorno prima, ma mio Zio non lo aveva detto a mia nonna Luciana, così quando lei è andata a trovare la nonna Ida che le raccontava di Lele è rimasta spiazzata. Non sapeva perchè le raccontava di Lele, non si spiegava perchè scambiava tutti per lui. Giustamente, non sapendo della visita. Alchè mia nonna ha chiamato suo fratello e le ha chiesto delucidazioni in merito. Sì, Lele era andato a trovarla ed ora tutto aveva un senso. Peccato che nel frattempo mia nonna Ida si fosse incazzata come una iena: perchè mia nonna non capiva?il motivo era semplice: le due persone di riferimento per lei non parlavano e non si raccontavano nulla, parlavano solo dell’organizzazione giornaliera, di chi va oggi, chi va domani, di questa infermiera o di quella (forse).

E questo la faceva incazzare, di brutto. I suoi due figli, le due persone che aveva cresciuto (da sola) ora erano talmente lontani, anche in una situazione come questa, che non si raccontavano nulla. Mia nonna ha detto che la nonna Ida se ne è stata un giorno senza parlare, per i fatti suoi, dopo questa vicenda.

Inevitabilmente ho trasferito questo racconto su di me, sui Carotini, sull’importanza che le figure di riferimento per loro (padre e madre) parlino, si raccontino, si dicano cosa succede, condividano le esperienze positive e negative, in modo che loro sappiano che “tutti sanno tutto”, che abbiano la consapevolezza che quello che fanno con uno ha valore anche per l’altro. E non che i genitori parlano solo di chi li va a prendere da scuola, da chi stanno il we, come ci si organizza le vacanze. Se no, giustamente, anche loro potrebbero pensare le stesse identiche cose che pensa mia nonna Ida. Affinchè i genitori separati parlino serenamente e soprattutto sinceramente e spontaneamente di queste cose occorre che sia superata la crisi, i motivi, e tutto il resto che ho già raccontato in questo post sull’importanza della mediazione familiare e il superamento del lutto.

Me ne torno a casa con un enorme insegnamento, inconsapevole da parte sua, di mia nonna di 105 anni. Quanto sia importante che le persone di riferimento per qualcuno parlino, condividano, si confrontino. A qualsiasi età, tanto più siano essi piccoli o anziani. Al momento questa, purtroppo non è la mia situazione. Mi piacerebbe avere la forza di rimettere in piedi tutto quanto, ma dopo gli sforzi fatti in quasi due anni mi sento “stanco” e “demoralizzato”. Chissà.

Grazie Nonna Ida, come al solito.